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VALORI

Il design è stata la prima parola

Fondata nel 1905 da Pier Teresio Arduino a Torino, Victoria Arduino nasce da una visione audace per l’epoca: rendere la macchina del caffè un oggetto simbolico, potente e bello, combinando tecnologia all’avanguardia con stile artistico.

Design: il cuore pulsante del marchio

Nel vocabolario di Victoria Arduino, il design non è mai stata mera estetica, ma un linguaggio primario—una grammatica dove tecnologia, arte e cultura si fondono per plasmare un oggetto che va oltre la funzione. Le macchine da caffè non sono solo strumenti di lavoro, ma presenze sceniche, concepite per abitare lo spazio con identità e carattere. Bar, hotel e caffè diventano così ambientazioni contemporanee, animate da oggetti che riflettono un approccio progettuale ragionato.

INIZIO '900

Il viaggio ebbe inizio nei primi anni del Novecento, quando Pier Teresio Arduino intuì che la macchina da caffè poteva diventare un nuovo oggetto del desiderio — non solo funzionale, ma anche bella, potente e teatrale. Le prime creazioni incarnavano pienamente lo spirito dell’Art Nouveau, con superfici lucenti in ottone, rame e acciaio, forme fluide, dettagli intricati e decorazioni floreali. Queste macchine, vere e proprie opere d’arte funzionale, divennero icone di eleganza e innovazione nei caffè più raffinati dell’epoca.

INFLUENZE ARTISTICHE

Art nouveau / Liberty

I primi modelli si ispiravano allo stile Art Nouveau, con decorazioni floreali, curve morbide e dettagli artigianali che riflettevano la bellezza dell’epoca e trasformavano la macchina del caffè in un elemento centrale teatrale.

1900 - 1909: buon design

Louis blèriot monoplano blèriot X1 blèriot aèreonautique 1906
Pier Teresio Arduino - Brevetto “Victoria” 1907
Luigi Bezzerra - Macchina per caffè espresso, 1906
Louis blèriot monoplano blèriot X1 blèriot aèreonautique 1906
Pier Teresio Arduino - Brevetto “Victoria” 1907
Luigi Bezzerra - Macchina per caffè espresso, 1906
Louis blèriot monoplano blèriot X1 blèriot aèreonautique 1906
Pier Teresio Arduino - Brevetto “Victoria” 1907
Luigi Bezzerra - Macchina per caffè espresso, 1906
Louis blèriot monoplano blèriot X1 blèriot aèreonautique 1906
Pier Teresio Arduino - Brevetto “Victoria” 1907
Luigi Bezzerra - Macchina per caffè espresso, 1906
Louis blèriot monoplano blèriot X1 blèriot aèreonautique 1906
Pier Teresio Arduino - Brevetto “Victoria” 1907
Luigi Bezzerra - Macchina per caffè espresso, 1906

Il design industriale emerse nel XIX secolo con l’introduzione di nuovi materiali e tecniche di produzione. Movimenti come l’Arts and Crafts sottolinearono l’importanza della qualità estetica anche nella produzione di massa. In questo periodo iniziarono a prendere forma anche nuovi spazi pubblici, come i caffè, che richiedevano soluzioni al tempo stesso funzionali ed eleganti.

Le macchine Victoria Arduino raccontano una storia di oltre un secolo di innovazione, dai primi brevetti ai modelli iconici ancora oggi in produzione. Create per rispondere alle esigenze degli spazi pubblici, uniscono funzionalità, estetica e tecnologia — diventando veri e propri classici del design.

Il design non si limita ai materiali. Dagli anni ’20, Victoria Arduino ha esplorato anche il potenziale della comunicazione visiva, avviando collaborazioni con importanti illustratori italiani.

ANNI '20 – '30

Emblematica in questo senso è la collaborazione con Leonetto Cappiello nel 1922. L’artista creò un manifesto che segnò un momento fondamentale nell’immaginario del marchio: un elegante viaggiatore, avvolto in un cappotto giallo vivace e con un cappello bianco, si affaccia con nonchalance da un treno in corsa, gustando un espresso preparato con una macchina Victoria Arduino. L’immagine — sospesa tra la velocità futurista e la decorazione dell’Art Nouveau — celebra l’unione tra il dinamismo urbano e il gesto rituale. Il caffè non è più solo una bevanda: diventa un simbolo di progresso, lusso ed efficienza, pensato per chi vive in un mondo che non si ferma mai. In questo manifesto, la macchina non è né uno sfondo né un accessorio: è la protagonista teatrale, una presenza eroica che incarna una nuova modernità. Un archetipo grafico che fonde arte, industria e stile in una visione unica e potente.

INFLUENZE ARTISTICHE

Art déco

Le forme diventarono più geometriche e raffinate, utilizzando materiali come rame lucidato, ottone e acciaio, conferendo alle macchine una presenza imponente ed elegante.

Anni '20 e '30: design tra modernismo e funzionalità

Victoria arduino Macchina da caffè espresso a parete, 1922
Victoria arduino macchina a colonna a due gruppi, tipo extra, 1922
Gabrielle “Coco” Chanel Chanel N°5 – Chanel, 1921
Aldo Balma colla coccoina, capoduri & c. 1927
Reinhold heidecke rolleiflex 6x6 franke & heidecke 1928
Macchina per caffè Mignon - Victoria Arduino, 1927
Victoria arduino Macchina da caffè espresso a parete, 1922
Victoria arduino macchina a colonna a due gruppi, tipo extra, 1922
Gabrielle “Coco” Chanel Chanel N°5 – Chanel, 1921
Aldo Balma colla coccoina, capoduri & c. 1927
Reinhold heidecke rolleiflex 6x6 franke & heidecke 1928
Macchina per caffè Mignon - Victoria Arduino, 1927
Victoria arduino Macchina da caffè espresso a parete, 1922
Victoria arduino macchina a colonna a due gruppi, tipo extra, 1922
Gabrielle “Coco” Chanel Chanel N°5 – Chanel, 1921
Aldo Balma colla coccoina, capoduri & c. 1927
Reinhold heidecke rolleiflex 6x6 franke & heidecke 1928
Macchina per caffè Mignon - Victoria Arduino, 1927
Victoria arduino Macchina da caffè espresso a parete, 1922
Victoria arduino macchina a colonna a due gruppi, tipo extra, 1922
Gabrielle “Coco” Chanel Chanel N°5 – Chanel, 1921
Aldo Balma colla coccoina, capoduri & c. 1927
Reinhold heidecke rolleiflex 6x6 franke & heidecke 1928
Macchina per caffè Mignon - Victoria Arduino, 1927
Victoria arduino Macchina da caffè espresso a parete, 1922
Victoria arduino macchina a colonna a due gruppi, tipo extra, 1922
Gabrielle “Coco” Chanel Chanel N°5 – Chanel, 1921
Aldo Balma colla coccoina, capoduri & c. 1927
Reinhold heidecke rolleiflex 6x6 franke & heidecke 1928
Macchina per caffè Mignon - Victoria Arduino, 1927

Il design si intreccia con il fermento culturale e tecnologico del tempo. L’espansione industriale, l’avvento della radio, del cinema e del cemento armato trasformarono le città e gli stili di vita. Il Bauhaus ridefinì il concetto stesso di oggetto: essenziale, funzionale, moderno. Nacquero icone come il flacone del Chanel N°5 e il lampadario a globo di vetro—simboli di un’epoca proiettata verso il futuro.

Anche Victoria Arduino si inserisce in questo contesto di innovazione. Le sue macchine da caffè, pensate per i locali in evoluzione degli anni Venti, uniscono eleganza e tecnologia. Con linee pulite e materiali durevoli, diventano oggetti funzionali che incarnano uno stile moderno e sofisticato.

ANNI '30

Accanto a questa produzione pionieristica, nel 1930 nasce il catalogo illustrato artistico stampato dalla Stamperia Restelli di Torino: una pubblicazione pregiata, arricchita da immagini in rilievo della Vittoria Alata e dell’aquila, emblemi del marchio. Al suo interno, i modelli della serie Tipo Extra e altre macchine colorate di lusso sono presentati come oggetti d’élite, all’interno di un impianto visivo che valorizza l’aspetto estetico del prodotto tecnico.

INFLUENZE ARTISTICHE

Estetica monumentale e razionalista

Il design è caratterizzato da un tono più monumentale e razionale, con superfici pulite e precise, e motivi che evocano progresso e disciplina industriale, esprimendo un dialogo tra funzionalità, ordine e modernità.

ANNI '30 STILE LITTORIO

Poltrona frau modello 904 Vanity fair, poltrona frau - 1930
Posacenere girevole - George kalz, 1939
Timbro, Victoria arduino - 1936
Henry dreyfuss telefono modello 300, western electric company, 1937
Vaso Savoy iittala, alvar aalto - 1937
Harley-Davidson EL, Harley-Davidson - 1936
Giuseppe Terragni Sedia Sant'Elia, Zanotta - 1936
Temperamatite, Raymond Loewy - 1933
Poltrona frau modello 904 Vanity fair, poltrona frau - 1930
Posacenere girevole - George kalz, 1939
Timbro, Victoria arduino - 1936
Henry dreyfuss telefono modello 300, western electric company, 1937
Vaso Savoy iittala, alvar aalto - 1937
Harley-Davidson EL, Harley-Davidson - 1936
Giuseppe Terragni Sedia Sant'Elia, Zanotta - 1936
Temperamatite, Raymond Loewy - 1933
Poltrona frau modello 904 Vanity fair, poltrona frau - 1930
Posacenere girevole - George kalz, 1939
Timbro, Victoria arduino - 1936
Henry dreyfuss telefono modello 300, western electric company, 1937
Vaso Savoy iittala, alvar aalto - 1937
Harley-Davidson EL, Harley-Davidson - 1936
Giuseppe Terragni Sedia Sant'Elia, Zanotta - 1936
Temperamatite, Raymond Loewy - 1933
Poltrona frau modello 904 Vanity fair, poltrona frau - 1930
Posacenere girevole - George kalz, 1939
Timbro, Victoria arduino - 1936
Henry dreyfuss telefono modello 300, western electric company, 1937
Vaso Savoy iittala, alvar aalto - 1937
Harley-Davidson EL, Harley-Davidson - 1936
Giuseppe Terragni Sedia Sant'Elia, Zanotta - 1936
Temperamatite, Raymond Loewy - 1933
Poltrona frau modello 904 Vanity fair, poltrona frau - 1930
Posacenere girevole - George kalz, 1939
Timbro, Victoria arduino - 1936
Henry dreyfuss telefono modello 300, western electric company, 1937
Vaso Savoy iittala, alvar aalto - 1937
Harley-Davidson EL, Harley-Davidson - 1936
Giuseppe Terragni Sedia Sant'Elia, Zanotta - 1936
Temperamatite, Raymond Loewy - 1933

ANNI '50

Con l’arrivo degli anni Cinquanta, la comunicazione visiva del marchio si rinnova con un approccio moderno. In questo decennio emergono nuovi materiali iconici che rafforzano il legame tra design e innovazione. Una cartolina pubblicitaria ritrae le macchine Victoria Arduino svettare su un gruppo di grattacieli—una metafora visiva del progresso architettonico e tecnologico, nonché simbolo della modernità urbana con cui il marchio intende dialogare.

Nel 1955, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’azienda, viene realizzato un manifesto celebrativo nell’ambito di un più ampio piano di rilancio, che comprende anche una pubblicazione commemorativa e campagne mirate.

INFLUENZE ARTISTICHE

Modernismo razionale

Le macchine si liberano del superfluo per abbracciare linee più sobrie ed essenziali. Il design si è raffinato grazie al contributo di architetti come Luigi Caccia Dominioni, anticipando il linguaggio industriale del Made in Italy.

ANNI '50: Il buon design

Palla da discoteca - Designer sconosciuto, Vari dal 1942
Sedia pieghevole Hans Wegner PP 512 - Johannes Hansen, 1949
Pubblicità Victoria Arduino, Victoria Arduino - 1948
Slinky - Richard James, James Industries, dal 1946
Serie WAT di Luigi Caccia Dominioni, Victoria Arduino - 1948
Sixten Season Saab 92 – Saab, 1946
Polo Mint, Rowntree (Nestlé) - dal 1948
Un'immagine di una fabbrica a Torino dopo la ricostruzione seguita agli eventi bellici - Victoria Arduino, 1948
Palla da discoteca - Designer sconosciuto, Vari dal 1942
Sedia pieghevole Hans Wegner PP 512 - Johannes Hansen, 1949
Pubblicità Victoria Arduino, Victoria Arduino - 1948
Slinky - Richard James, James Industries, dal 1946
Serie WAT di Luigi Caccia Dominioni, Victoria Arduino - 1948
Sixten Season Saab 92 – Saab, 1946
Polo Mint, Rowntree (Nestlé) - dal 1948
Un'immagine di una fabbrica a Torino dopo la ricostruzione seguita agli eventi bellici - Victoria Arduino, 1948
Palla da discoteca - Designer sconosciuto, Vari dal 1942
Sedia pieghevole Hans Wegner PP 512 - Johannes Hansen, 1949
Pubblicità Victoria Arduino, Victoria Arduino - 1948
Slinky - Richard James, James Industries, dal 1946
Serie WAT di Luigi Caccia Dominioni, Victoria Arduino - 1948
Sixten Season Saab 92 – Saab, 1946
Polo Mint, Rowntree (Nestlé) - dal 1948
Un'immagine di una fabbrica a Torino dopo la ricostruzione seguita agli eventi bellici - Victoria Arduino, 1948
Palla da discoteca - Designer sconosciuto, Vari dal 1942
Sedia pieghevole Hans Wegner PP 512 - Johannes Hansen, 1949
Pubblicità Victoria Arduino, Victoria Arduino - 1948
Slinky - Richard James, James Industries, dal 1946
Serie WAT di Luigi Caccia Dominioni, Victoria Arduino - 1948
Sixten Season Saab 92 – Saab, 1946
Polo Mint, Rowntree (Nestlé) - dal 1948
Un'immagine di una fabbrica a Torino dopo la ricostruzione seguita agli eventi bellici - Victoria Arduino, 1948
Palla da discoteca - Designer sconosciuto, Vari dal 1942
Sedia pieghevole Hans Wegner PP 512 - Johannes Hansen, 1949
Pubblicità Victoria Arduino, Victoria Arduino - 1948
Slinky - Richard James, James Industries, dal 1946
Serie WAT di Luigi Caccia Dominioni, Victoria Arduino - 1948
Sixten Season Saab 92 – Saab, 1946
Polo Mint, Rowntree (Nestlé) - dal 1948
Un'immagine di una fabbrica a Torino dopo la ricostruzione seguita agli eventi bellici - Victoria Arduino, 1948

Nel corso dei decenni, Victoria Arduino si è evoluta con coerenza e visione, seguendo — e spesso anticipando — i cambiamenti culturali e stilistici del panorama italiano.

A partire dagli anni ’30, le forme delle sue macchine per espresso sono diventate più geometriche ed essenziali, in armonia con i linguaggi del razionalismo e del modernismo. Negli anni ’60 e ’70, durante l’età d’oro del design industriale italiano, il marchio ha catturato lo spirito del tempo con soluzioni compatte e funzionali progettate per integrarsi perfettamente nei nuovi spazi di consumo urbano.

Questa tensione guidata dal design rimane viva ancora oggi. Victoria Arduino continua a mantenere un forte legame con il design contemporaneo attraverso un dialogo continuo con baristi internazionali e designer di spicco.

Importanti collaborazioni con architetti e designer

Nel corso della sua storia, Victoria Arduino ha intrecciato il suo percorso con quello di figure di spicco del design e dell’architettura, dando vita a progetti che amplificano la dimensione estetica e culturale della macchina per espresso.

Luigi Caccia Dominioni

Le macchine WAT, progettate da Luigi Caccia Dominioni, rappresentano un punto d’incontro esemplare tra architettura e cultura dell’espresso.

Dominioni, maestro del rigore formale, ha infuso il suo stile inconfondibile nella macchina per espresso professionale: geometrie pure, proporzioni equilibrate e materiali solidi. Più che semplici strumenti, le macchine WAT sono oggetti che dialogano con l’ambiente circostante, elevando la macchina per espresso a un livello simbolico e di design emblematico del design italiano.

Massimiliano & Doriana Fuksas

Nel 2013, Victoria Arduino ha collaborato con lo studio Fuksas per creare Theresia, una macchina che fonde architettura, arte e ingegneria.

Progettata da Massimiliano e Doriana Fuksas, Theresia si ispira alla forma di un diamante — scolpita in acciaio inossidabile Supermirror con superfici riflettenti e geometrie scultoree. Il progetto celebra l’unione di un’estetica distintiva e tecnologia avanzata, con il sistema T3 per un controllo preciso della temperatura. Il suo nome rende omaggio a Pier Teresio Arduino, il fondatore del marchio, evidenziando il profondo legame tra eredità storica e sperimentazione formale. Una macchina davvero iconica, Theresia è progettata per distinguersi sia in ambienti domestici che professionali.

Giulio Cappellini

Più recentemente, Victoria Arduino ha collaborato con Giulio Cappellini, figura di spicco del design italiano contemporaneo, per sviluppare progetti che esplorano nuovi modi di integrare la macchina per espresso nel design d’interni.

Queste collaborazioni posizionano la macchina non solo come uno strumento tecnico, ma come un elemento distintivo all’interno di spazi curati con attenzione — grazie a linee essenziali, finiture raffinate e una forte attenzione alla relazione tra forma, funzione e ambiente.

Edizioni Limitate & Speciali

Con la sua linea Eagle One, Victoria Arduino ha creato un concetto di macchina per espresso che va oltre le prestazioni tecniche, trasformandosi in un oggetto di arte e cultura del design. Le Edizioni Limitate e Speciali rappresentano l’apice di questo percorso: pezzi esclusivi pensati per un pubblico che cerca unicità, bellezza e significato.

Eagle One in pelle vegana

L’Edizione Limitata Eagle One si distingue per l’uso della pelle vegana, un materiale scelto per il suo fascino visivo e tattile. La combinazione di pelle e acciaio esalta l’eleganza della macchina, mentre il colore — una tonalità vivace ed energica ispirata al mondo del lusso — esprime entusiasmo, vitalità e carattere.

Ogni dettaglio è realizzato con cura artigianale, rendendo questa edizione una celebrazione del design su misura, concepita per ambienti raffinati e visionari.

Edizione Speciale: Busan

L’edizione speciale Busan, presentata nel 2024, sfoggia un tessuto sostenibile e riciclabile, riflettendo la filosofia contemporanea di fusione stilistica: vintage e moderno, colore e minimalismo, estetica e responsabilità.

Questa edizione spinge il linguaggio creativo oltre la macchina stessa, trasformandola in un manifesto visivo di design e sostenibilità.

Edizione speciale: Copenhagen

L’edizione speciale Copenhagen è avvolta in rafia naturale, una fibra biodegradabile che combina leggerezza, texture e autenticità.

Come la versione Busan, questa edizione interpreta la macchina da caffè come un oggetto narrativo: sostenibile, sensoriale e pieno di identità.

E1 prima Edizione Speciale

Victoria Arduino continua a ridefinire il concetto di personalizzazione con la E1 Prima Special Edition.
Una collezione di tre finiture iconiche — Pelle, Rafia, Texture — progettate per portare carattere, contrasto e coerenza agli spazi contemporanei.

E1 Prima Special Edition è dove la forma assume significato.
Ogni versione racconta una storia materiale diversa:
• la raffinatezza tattile della pelle vegana
• l’eleganza grezza della rafia
• la profondità grafica del tessuto intrecciato

Tre visioni di design, una macchina iconica.
Progettata per abitare gli interni con presenza e personalità, la E1 Prima Special Edition eleva il suo ruolo: da oggetto funzionale a icona del design.

Questa è solo un’anteprima. Gli utenti potranno scoprire di più e richiedere dettagli completi sulla E1 Prima Special Edition dal loro distributore locale non appena sarà disponibile.

Progetto speciale

È in questo equilibrio che prende forma The DESIGN BLEND — il punto d’incontro tra design e cultura del caffè come spazio di esplorazione creativa. In questo contesto, la E1 Prima Special Edition si afferma come oggetto di design. Non solo una macchina per espresso, ma un elemento capace di abitare uno spazio con coerenza e presenza, in costante dialogo con gli interni contemporanei.

Attraverso un uso misurato dei materiali, un’attenzione precisa alla forma e una scala che parla il linguaggio della vita quotidiana, questa edizione speciale restituisce centralità al rituale del caffè, trasformandolo in un’esperienza estetica e funzionale.

Il design blend

L’evento “The Design Blend” tenutosi durante la Milano Design Week 2025 ha combinato l’innovazione tecnologica ed estetica di E1 Prima con l’heritage del marchio Victoria Arduino, ospitato nella Starbucks Reserve™ Roastery Milano — un vero tempio dell’esperienza del caffè.

La macchina da caffè iconica sarà il fulcro di un’installazione che unisce estetica e funzione, esplorando il legame tra passato e futuro. Dettagli Art Deco si fondono con elementi moderni e brutalisti, creando un’esperienza visiva e sensoriale che celebra la bellezza del design e la passione per il caffè. Per arricchire ulteriormente questa celebrazione del design, è stato presentato in edizione limitata un raffinato coffee table book che raccoglie le immagini evocative del servizio fotografico realizzato in un hotel esperienziale esclusivo che celebra il design Made in Italy in ogni stanza. Firmato da Victoria Arduino, il libro intreccia la storia del design e i valori del marchio con l’eleganza senza tempo delle stanze, narrando il legame tra architettura e design della macchina.